Report AWE: verso l'era dello spatial computing
Il mondo AR / VR si è riunito ad Augmented World Expo (AWE), il più grande evento del settore che si è svolto dal 29 al 31 maggio 2019 a Santa Clara, in California.
Il decimo anniversario di AWE USA ha registrato una presenza di oltre 350 relatori, 250 espositori e 7.000 partecipanti . Ogni anno l’evento mostra lo stato dell’arte del settore e anticipa gli sviluppi futuri, riunendo principalmente startup specializzate e piccole aziende focalizzate sui progressi della tecnologia AR/VR all’interno dell’ecosistema.
Il primo giorno era interamente dedicato alle conferenze. Sul palcoscenico si sono alternati relatori di spicco di grande aziende come Digi-Capital, Unity e Facebook, che hanno presentato gli ultimi sviluppi in materia di Realtà Aumentata e Virtuale spaziando dalle soluzioni aziendali ai dispositivi hardware, ai videogames e alla sicurezza informatica. Tre interventi importanti hanno attirato l’attenzione della maggior parte del pubblico. Ori Inbar, il co-fondatore di AWE, ha dato inizio all’evento con un discorso sulla sua evoluzione negli ultimi dieci anni, nato dall’idea di un piccolo gruppo di appassionati fino a diventare l’expo sulle tecnologie AR/VR “più importante” del mondo. Ha anche parlato del suo argomento di maggiore competenza – lo spatial computing – accennando anche a come le aziende tecnologiche stiano sfruttando la Realtà Aumentata, la Realtà Virtuale e l’Intelligenza Artificiale per costruire il nuovo paradigma di comunicazione e collaborazione.
A seguire, Tim Merel, CEO di Digi-Capital, ha affrontato il tema dei futuri cambiamenti del mercato, con l’AR sempre più orientata all’impresa, mentre la Realtà Virtuale continuerà a dominare il settore dei giochi. Ha impressionato il pubblico mostrando come Apple abbia già il 40% della quota di mercato dell’AR anche senza aver ancora rilasciato alcun dispositivo ma lo ha solo annunciato. Le aspettative sono alte soprattutto perché Apple è famosa per i suoi strumenti e applicazioni dal design intuitivo; tutti nella comunità si aspettano una soluzione per smartphone all’avanguardia che potrebbe trasformare l’AR in una tecnologia accessibile al grande pubblico e scuotere l’intero settore.
Infine, il CEO di PTC, Jim Heppelmann, ha presentato un interessante guida per proporre la giusta tecnologia e strategia AR in base alle specifiche attività del cliente, catturando il nostro interesse poiché concordiamo sul fatto che le misure dovrebbero essere valutate caso per caso. Alcuni clienti, ad esempio, potrebbero aver bisogno di marcatori o funzioni di riconoscimento degli oggetti, mentre altri no. Stiamo attraversando una fase di regolazione che enfatizza la praticità delle applicazioni AR piuttosto che gli effetti speciali. E ora le aziende hanno la possibilità di scegliere tra una varietà di modi per sfruttare questa tecnologia e raggiungere risultati ad alte prestazioni nei processi industriali.
Rapporto AWE: verso l'era dell'informatica spaziale
Il mondo AR / VR si è riunito al più grande evento del nostro settore, l'Augmented World Expo (AWE), che si è tenuto dal 29 al 31 maggio a Santa Clara, in California.
Il decimo anniversario di AWE USA ha registrato una presenza di oltre 350 relatori, 250 espositori e 7.000 partecipanti . Ogni anno l’evento mostra lo stato dell’arte del settore e anticipa gli sviluppi futuri, riunendo principalmente startup specializzate e piccole aziende focalizzate sui progressi della tecnologia AR/VR all’interno dell’ecosistema.
Il primo giorno era interamente dedicato alle conferenze. Sul palcoscenico si sono alternati relatori di spicco di grande aziende come Digi-Capital, Unity e Facebook, che hanno presentato gli ultimi sviluppi in materia di Realtà Aumentata e Virtuale spaziando dalle soluzioni aziendali ai dispositivi hardware, ai videogames e alla sicurezza informatica. Tre interventi importanti hanno attirato l’attenzione della maggior parte del pubblico. Ori Inbar, il co-fondatore di AWE, ha dato inizio all’evento con un discorso sulla sua evoluzione negli ultimi dieci anni, nato dall’idea di un piccolo gruppo di appassionati fino a diventare l’expo sulle tecnologie AR/VR “più importante” del mondo. Ha anche parlato del suo argomento di maggiore competenza – lo spatial computing – accennando anche a come le aziende tecnologiche stiano sfruttando la Realtà Aumentata, la Realtà Virtuale e l’Intelligenza Artificiale per costruire il nuovo paradigma di comunicazione e collaborazione.
A seguire, Tim Merel, CEO di Digi-Capital, ha affrontato il tema dei futuri cambiamenti del mercato, con l’AR sempre più orientata all’impresa, mentre la Realtà Virtuale continuerà a dominare il settore dei giochi. Ha impressionato il pubblico mostrando come Apple abbia già il 40% della quota di mercato dell’AR anche senza aver ancora rilasciato alcun dispositivo ma lo ha solo annunciato. Le aspettative sono alte soprattutto perché Apple è famosa per i suoi strumenti e applicazioni dal design intuitivo; tutti nella comunità si aspettano una soluzione per smartphone all’avanguardia che potrebbe trasformare l’AR in una tecnologia accessibile al grande pubblico e scuotere l’intero settore.
Infine, il CEO di PTC, Jim Heppelmann, ha presentato un interessante guida per proporre la giusta tecnologia e strategia AR in base alle specifiche attività del cliente, catturando il nostro interesse poiché concordiamo sul fatto che le misure dovrebbero essere valutate caso per caso. Alcuni clienti, ad esempio, potrebbero aver bisogno di marcatori o funzioni di riconoscimento degli oggetti, mentre altri no. Stiamo attraversando una fase di regolazione che enfatizza la praticità delle applicazioni AR piuttosto che gli effetti speciali. E ora le aziende hanno la possibilità di scegliere tra una varietà di modi per sfruttare questa tecnologia e raggiungere risultati ad alte prestazioni nei processi industriali.
La sala espositiva, l’area demo, il museo degli occhiali e diversi workshop erano completamente accessibili ai partecipanti a partire dal secondo giorno, il 30 maggio, che si è concluso con la cerimonia di assegnazione degli Auggie Awards, il premio AR / VR più riconosciuto del settore.
Gli Smart Glasses sono stati i protagonisti dell’evento, sempre più popolari e ricercati anche dalle persone comuni. Ne abbiamo provati alcuni. Ecco cosa ne pensiamo.
NReal ha presentato i suoi nuovi NReal Light ready-to-wear che abbiamo provato allo stand di Qualcomm. Sopra a un tavolo, vi era la possibilità di visualizzare una scena in AR ritraente un cantante in concerto che poteva essere avviata mediante lo smartphone utilizzato come fosse una specie di puntatore laser. Il CTO di JoinPad, Giuseppe Audino, ritiene che “Gli occhiali NReal sono dotati del potenziale necessario affinché diventino il principale dispositivo per la Realtà Aumentata; tuttavia, dobbiamo ancora considerare quale sia il grado di compatibilità del headset con gli smartphone, poiché gli occhiali giocano un ruolo importante in termini di potenza computazionale e consumo della batteria, influenzando l’esperienza complessiva in AR.”
Dobbiamo aggiungere che il cavo del tethering potrebbe rappresentare un aspetto negativo soprattutto per i nostri clienti industriali in quanto potrebbe ostacolare i loro movimenti e mettere a repentaglio la loro sicurezza. Possiamo confermare, tuttavia, che sono comodi, leggeri e hanno un impressionante campo visivo di 52 gradi, una caratteristica che rende la scena AR più coinvolgente. Il prezzo è conveniente, solo $ 499 (circa 450 euro), mentre la versione per sviluppatori costa $ 1.200 (circa 1.100 euro). Nreal ha vinto il premio Auggie per il “Best in show” che riteniamo meritassero per i loro prodotti molto curati oltre che presentati e comunicati in maniera impeccabile.
Andando avanti, presso lo stand di Lenovo, abbiamo provato i nuovi Smart Glasses ThinkReality A6 la cui demo ci consentiva di sostituire un disco HD seguendo le istruzioni guidate. L’offerta Lenovo comprende un SDK e una piattaforma. Sebbene il riconoscimento degli oggetti e il rendering 3D non siano dei migliori, terremo d’occhio le versioni future di questo device, dal momento che hanno annunciato l’uscita imminente di un modello dedicato alle imprese.
Un altro dispositivo interessante su cui abbiamo messo le mani è stato Jimo, smart glasses della società cinese Shadow Creator, che si presentano come potenziali concorrenti degli NReal. Indossandoli, è possibile visualizzare dashboard in AR che fluttuano nell’aria allo stesso modo degli HoloLens 2 di Microsoft, mostrati durante il Mobile World Congress (MWC) all’inizio di quest’anno. Contrariamente agli NReal, questi sono stand-alone ossia indipendenti da altri device, senza cavo, con un campo visivo di 55 gradi e una batteria esterna oltre a quella interna. Anche il prezzo è molto competitivo, circa $ 300 (270 euro). Se dovessimo trovare un punto di debolezza sarebbe l’asta piuttosto sottile che sembra molto fragile da usare in contesti industriali.
Fortunatamente, siamo stati molto occupati al nostro stand, ma l’evento è stato troppo breve per coprire tutto ciò che offriva l’Expo. Ad esempio, non abbiamo avuto la possibilità di provare Focals by North, tra i dispositivi più famosi e interessanti presentati ad AWE.
Durante l’evento, abbiamo sicuramente percepito la direzione che stanno prendendo i dispositivi AR: la tendenza si divide tra i visori collegati allo smartphone alimentato dalla piattaforma Qualcomm e gli Smart Glasses stand-alone.
Per quanto riguarda il software, abbiamo notato che la maggior parte degli espositori, se non tutti, stanno attualmente sviluppando soluzioni per il supporto remoto e piattaforme di creazione di contenuti in Realtà Aumentata. Molti hanno un cosiddetto approccio “conservativo”: si basano su SDK di terze parti come ARKit, ARCore o marker, utilizzando Unity per creare oggetti AR. Di solito vendono solo un plugin che risulta essere abbastanza complicato per l’utente finale. Invece di investire in un prodotto pronto all’uso, l’impresa finisce per acquistare servizi di formazione su prodotti che alla fine sono accessibili solo ai professionisti, come esperti e sviluppatori CAD.
La sala espositiva, l’area demo, il museo degli occhiali e diversi workshop erano completamente accessibili ai partecipanti a partire dal secondo giorno, il 30 maggio, che si è concluso con la cerimonia di assegnazione degli Auggie Awards, il premio AR / VR più riconosciuto del settore.
Gli Smart Glasses sono stati i protagonisti dell’evento, sempre più popolari e ricercati anche dalle persone comuni. Ne abbiamo provati alcuni. Ecco cosa ne pensiamo.
NReal ha presentato i suoi nuovi NReal Light ready-to-wear che abbiamo provato allo stand di Qualcomm. Sopra a un tavolo, vi era la possibilità di visualizzare una scena in AR ritraente un cantante in concerto che poteva essere avviata mediante lo smartphone utilizzato come fosse una specie di puntatore laser. Il CTO di JoinPad, Giuseppe Audino, ritiene che “Gli occhiali NReal sono dotati del potenziale necessario affinché diventino il principale dispositivo per la Realtà Aumentata; tuttavia, dobbiamo ancora considerare quale sia il grado di compatibilità del headset con gli smartphone, poiché gli occhiali giocano un ruolo importante in termini di potenza computazionale e consumo della batteria, influenzando l’esperienza complessiva in AR.”
Dobbiamo aggiungere che il cavo del tethering potrebbe rappresentare un aspetto negativo soprattutto per i nostri clienti industriali in quanto potrebbe ostacolare i loro movimenti e mettere a repentaglio la loro sicurezza. Possiamo confermare, tuttavia, che sono comodi, leggeri e hanno un impressionante campo visivo di 52 gradi, una caratteristica che rende la scena AR più coinvolgente. Il prezzo è conveniente, solo $ 499 (circa 450 euro), mentre la versione per sviluppatori costa $ 1.200 (circa 1.100 euro). Nreal ha vinto il premio Auggie per il “Best in show” che riteniamo meritassero per i loro prodotti molto curati oltre che presentati e comunicati in maniera impeccabile.
Andando avanti, presso lo stand di Lenovo, abbiamo provato i nuovi Smart Glasses ThinkReality A6 la cui demo ci consentiva di sostituire un disco HD seguendo le istruzioni guidate. L’offerta Lenovo comprende un SDK e una piattaforma. Sebbene il riconoscimento degli oggetti e il rendering 3D non siano dei migliori, terremo d’occhio le versioni future di questo device, dal momento che hanno annunciato l’uscita imminente di un modello dedicato alle imprese.
Un altro dispositivo interessante su cui abbiamo messo le mani è stato Jimo, smart glasses della società cinese Shadow Creator, che si presentano come potenziali concorrenti degli NReal. Indossandoli, è possibile visualizzare dashboard in AR che fluttuano nell’aria allo stesso modo degli HoloLens 2 di Microsoft, mostrati durante il Mobile World Congress (MWC) all’inizio di quest’anno. Contrariamente agli NReal, questi sono stand-alone ossia indipendenti da altri device, senza cavo, con un campo visivo di 55 gradi e una batteria esterna oltre a quella interna. Anche il prezzo è molto competitivo, circa $ 300 (270 euro). Se dovessimo trovare un punto di debolezza sarebbe l’asta piuttosto sottile che sembra molto fragile da usare in contesti industriali.
Fortunatamente, siamo stati molto occupati al nostro stand, ma l’evento è stato troppo breve per coprire tutto ciò che offriva l’Expo. Ad esempio, non abbiamo avuto la possibilità di provare Focals by North, tra i dispositivi più famosi e interessanti presentati ad AWE.
Durante l’evento, abbiamo sicuramente percepito la direzione che stanno prendendo i dispositivi AR: la tendenza si divide tra i visori collegati allo smartphone alimentato dalla piattaforma Qualcomm e gli Smart Glasses stand-alone.
Per quanto riguarda il software, abbiamo notato che la maggior parte degli espositori, se non tutti, stanno attualmente sviluppando soluzioni per il supporto remoto e piattaforme di creazione di contenuti in Realtà Aumentata. Molti hanno un cosiddetto approccio “conservativo”: si basano su SDK di terze parti come ARKit, ARCore o marker, utilizzando Unity per creare oggetti AR. Di solito vendono solo un plugin che risulta essere abbastanza complicato per l’utente finale. Invece di investire in un prodotto pronto all’uso, l’impresa finisce per acquistare servizi di formazione su prodotti che alla fine sono accessibili solo ai professionisti, come esperti e sviluppatori CAD.
L’approccio di JoinPad è quello di creare tutto da zero, sviluppando autonomamente i nostri algoritmi per garantire un maggiore controllo sui nostri prodotti e adattarli rapidamente in base alle esigenze del cliente. Ad AWE, abbiamo presentato l’ultima versione dell’applicazione Smart Assistance per il supporto remoto basato sulla tecnologia della Realtà Aumentata. Attraverso lo streaming video in diretta, gli utenti possono condividere ciò che vedono e interagire in tempo reale per fornire istruzioni su una particolare operazione di manutenzione utilizzando le annotazioni a mano libera in AR o elementi grafici 3D (widget). L’app era un’esclusiva AWE che poteva essere scaricata solo ricevendo la carta con il codice QR specifico, per un periodo di prova gratuito di 15 giorni (o fino al 14 giugno 2019). Abbiamo inoltre mostrato la nuovissimo la piattaforma BrainPad, un authoring tool che consente anche ai dipendenti che non possiedono conoscenze specifiche di programmazione di creare facilmente manuali di lavoro e di formazione basati sulla Realtà Aumentata per prestazioni veloci, prive di errori e pratiche. Presso il nostro stand, i visitatori e i potenziali clienti hanno avuto la possibilità di provare le nostre demo esprimendo grande interesse per le nostre soluzioni. Molti hanno apprezzato la possibilità di avere un’app che mostra immediatamente ciò che si crea con BrainPad.
L’approccio di JoinPad è quello di creare tutto da zero, sviluppando autonomamente i nostri algoritmi per garantire un maggiore controllo sui nostri prodotti e adattarli rapidamente in base alle esigenze del cliente. Ad AWE, abbiamo presentato l’ultima versione dell’applicazione Smart Assistance per il supporto remoto basato sulla tecnologia della Realtà Aumentata. Attraverso lo streaming video in diretta, gli utenti possono condividere ciò che vedono e interagire in tempo reale per fornire istruzioni su una particolare operazione di manutenzione utilizzando le annotazioni a mano libera in AR o elementi grafici 3D (widget). L’app era un’esclusiva AWE che poteva essere scaricata solo ricevendo la carta con il codice QR specifico, per un periodo di prova gratuito di 15 giorni (o fino al 14 giugno 2019). Abbiamo inoltre mostrato la nuovissimo la piattaforma BrainPad, un authoring tool che consente anche ai dipendenti che non possiedono conoscenze specifiche di programmazione di creare facilmente manuali di lavoro e di formazione basati sulla Realtà Aumentata per prestazioni veloci, prive di errori e pratiche. Presso il nostro stand, i visitatori e i potenziali clienti hanno avuto la possibilità di provare le nostre demo esprimendo grande interesse per le nostre soluzioni. Molti hanno apprezzato la possibilità di avere un’app che mostra immediatamente ciò che si crea con BrainPad.
Persone da tutto il mondo sono volate nella Silicon Valley per partecipare all’AWE, che è ancora un evento essenziale a cui partecipare per coloro che vogliono sviluppare una buona conoscenza del mondo AR / VR al giorno d’oggi. Per la prima volta, anche il chapter milanese dell’associazione VRARA ha preso parte all’Expo, dove ci siamo incontrati per discutere ciò che abbiamo visto e imparato. Non vediamo l’ora di applicare le nuove conoscenze acquisite all’interno della comunità e del mercato italiani.
Dopo aver partecipato ad AWE per nove anni consecutivi, il nostro CEO, Mauro Rubin, ha notato un turnover generazionale di espositori e partecipanti, con un crescente interesse per l’AR industriale che sarà il motore principale del settore degli smart glasses.
Persone da tutto il mondo sono volate nella Silicon Valley per partecipare all’AWE, che è ancora un evento essenziale a cui partecipare per coloro che vogliono sviluppare una buona conoscenza del mondo AR / VR al giorno d’oggi. Per la prima volta, anche il chapter milanese dell’associazione VRARA ha preso parte all’Expo, dove ci siamo incontrati per discutere ciò che abbiamo visto e imparato. Non vediamo l’ora di applicare le nuove conoscenze acquisite all’interno della comunità e del mercato italiani.
Dopo aver partecipato ad AWE per nove anni consecutivi, il nostro CEO, Mauro Rubin, ha notato un turnover generazionale di espositori e partecipanti, con un crescente interesse per l’AR industriale che sarà il motore principale del settore degli smart glasses.
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